lunedì 29 aprile 2013

Polpettine di pesce speziate al latte di cocco


Questa ricetta è nata in pochi minuti, un'idea per riunire in un unico piatto i sapori che preferisco: pesce, gamberetti, erbe fresche, spezie e latte di cocco. Il risultato è piaciuto assai :)

Ingredienti per circa 15 polpettine:

300 gr. di pesce persico
120 gr. di gamberetti sgusciati
1/2 spicchio d'aglio
5-6 foglioline di coriandolo 
7-8 ciuffi di erba cipollina
peperoncino
zenzero
farina 00
sale
olio di semi
1 confezione di latte di cocco (200 ml)
1/2 scalogno


Fate bollire i filetti di persico per circa 12 minuti in acqua non salata. Scottate i gamberetti in acqua bollente per un paio di minuti dalla ripresa del bollore.
Mettete il persico spezzettato ed i gamberetti tagliati a tocchetti in un mixer. Aggiungete un uovo sbattuto con sale e pepe, 3 foglioline di coriandolo fresco e 7-8 ciuffetti di erba cipollina, 1/2 spicchio d'aglio tritato, una punta di peperoncino e mezzo cucchiaino di zenzero in polvere. Un altro pizzico di sale e frullate il tutto fino ad ottenere un impasto denso. 
Aiutandovi con un cucchiaio, formate delle polpettine e passatele nella farina. Friggete in olio di semi bollente e deponete ogni polpettina su carta assorbente.
In una padella, fate soffriggere mezzo scalogno in poco olio di semi, aggiungendo poi il latte di cocco, mezzo cucchiaino di curry non piccante ed un pizzico di sale. Quando il calore avrà cominciato ad addensare il cocco, aggiungete le polpettine e scaldatele.
In un piatto, disponete dapprima un po' di salsa, quindi le polpettine. Decorate con qualche fogliolina di coriandolo e, se vi va, accompagnate con del riso profumato thailandese.


domenica 28 aprile 2013

Perle di Yogurt: ritorno alle origini


Mi pare di aver già scritto da qualche parte che la cucina non è il mio solo hobby. Prima, da sempre, c'è il disegno. Il ché non vuol dire che io sia brava ... a essere sincera, di porcate ne ho fatte pure parecchie, eh. 
Ora che ho un lavoro, anziché focalizzarmi sulla ricerca di qualcosa di meglio, come farebbe qualunque individuo sensato in possesso di abilitazione, ho ripreso a cazzeggiare con matite, pennelli e quant'altro. E ho riscoperto le ragioni del mio sconfinato amore per la tavoletta grafica. Niente, tutto ciò per dire che ho fatto una roba. Una roba a fumetti.



Il fumetto intero lo trovate qua: perlediyogurt.blogspot.com. A seguire (si spera), altri.

lunedì 22 aprile 2013

Compleanno australe: torta pavlova con frutti di bosco, cioccolato amaro e panna montata


Ieri, in occasione del compleanno del consorte, abbiamo sperimentato un dolce mai provato prima: la pavlova. L'idea ci è venuta guardando la replica di una puntata di Junior MasterChef Australia, dove nanerottoli di dieci anni si cimentano in piatti spettacolari facendo sembrare il tutto uno scherzo. Beh, non cascateci pure voi: la pavlova non è uno scherzo. Si tratta di un famoso dolce della Nuova Zelanda, realizzato negli anni '20 da un pasticcere in onore della ballerina Anna Pavlova. La base del dolce è una classica meringa, poi decorata a piacere con frutta, panna, e qualunque altra cosa vi venga in mente. L'idea è quella di ricreare in bocca e alla vista la sensazione del tulle di un abito di scena. Io, rispettando i gusti del festeggiato, ho composto la mia torta con del cioccolato amaro, frutti di bosco e qualche ricciolo di panna.

Il nostro primo tentativo non è andato a buon fine, ma è stata colpa della fretta. Ho provato a montare gli albumi con la planetaria, ma l'impresa non è riuscita e l'impasto non ha neppure raggiunto il forno. 
E' andata decisamente meglio la seconda volta ...




Ingredienti (torta da 22 cm di diametro)

4 albumi
1 pizzico di sale
essenza di vaniglia
250 gr. di zucchero a velo
1 cucchiaino di aceto bianco
2 cucchiaini di maizena

Mescolate agli albumi il sale e l'essenza di vaniglia, poi montateli a neve fermissima. Unite poi, gradualmente, lo zucchero a velo (continuando a montare con le fruste elettriche ), quindi l'aceto e la maizena.
Ottenuto un composto bianco e compatto, inumidite una placca da forno e disponetevi della carta da forno, facendola aderire bene alla superficie. Disegnate sulla carta un diametro di circa 22 cm e rovesciateci sopra il vostro composto, cercando di creare una forma rotondeggiante, con una leggera conchetta al centro (che accoglierà la decorazione. Mi raccomando, un dislivello appena percettibile, non un cratere :). 
Cuocete l'impasto in forno caldo a 130 gradi per circa 1 ora e 15 minuti circa. 
Fate raffreddare la pavlova in forno spento, lentamente. Quando sarà del tutto fredda, potrete comporla come preferite. Io ho preparato una ganache al cioccolato facendo scaldare 2 cucchiai di panna ed un cucchiaio di latte ed unendovi circa 60 gr. di cioccolato extra amaro a pezzettini piccoli. Ottenuta una crema liscia, l'ho lasciata intiepidire per poi disporne 2/3 nella conchetta della mia meringa. Ho disposto i frutti di bosco al di sopra e decorato intorno con qualche ricciolo di panna montata.




Ho infine spruzzato, aiutandomi con una forchetta, la ganache avanzata sui frutti di bosco. 
Al taglio, la pavlova dovrà risultare croccantissima fuori (proprio come una meringa, tenderà a creparsi un po'), morbida e asciutta dentro. 


Questo dolce è STREPITOSO, l'inventore è un vero genio.

venerdì 19 aprile 2013

La parmigiana della mamma


Vi è mai capitato di vedere qualcuno rifiutare un piatto di melanzane alla parmigiana? A me no. Eh, certo, come si fa? La parmigiana condensa in sé il meglio degli ingredienti che si possano trovare in Italia: pomodoro, basilico, melanzane, parmigiano. Io la faccio facile, ma in realtà sul web si scatenano continuamente dispute su quale sia la ricetta corretta: i salutisti la vogliono minimal, gli estrosi aggiungono spezie d'ogni genere, i creativi alla Buddy Valastro farciscono le melanzane con qualunque cosa passi loro sotto tiro. Personalmente ritengo che, più che di fedeltà o meno alla tradizione, sia meglio parlare di abitudini e gusti personali. Ergo, vi presento la mia versione ... o meglio, la versione di mia madre da me riprodotta :)

Ingredienti (4-6 persone)

2 melanzane (o le tonde di Firenze o le lunghe. Le melanzane tonde sono più dolci e con meno semi)
1 bottiglia di passata di pomodoro, circa 700 ml (meglio ancora se fatta in casa)
circa 70 gr. di parmigiano grattuggiato
1 spicchio d'aglio
olio d'oliva
basilico (8-10 foglioline)
sale
pepe




Tagliate le melanzane a fette spesse circa 1 cm. Disponetele a strati all'interno di uno scolapasta, cospargendo di sale ogni strato. Lasciatele riposare almeno un'ora, lasciando trasudare il succo amaro. 
Preparate il sugo: fate soffriggere in poco olio uno spicchio d'aglio, quindi aggiungete la passata, un paio di cucchiai d'acqua, sale, pepe ed una foglia di basilico. Fate cuocere per una mezz'oretta a fuoco basso. Il sugo non deve restringersi eccessivamente.
Sciacquate bene le melanzane per eliminare il sale in eccesso, lavatele e passate alla cottura. Si possono friggere in poco olio (padella antiaderente) o, se preferite la versione "light", semplicemente grigliare. Devono dorare ed ammorbidirsi al centro, senza però disfarsi. Se optate per la frittura, fate asciugare le fette su strati di carta assorbente. 
Disponete un primo strato di melanzane in una teglia o su un piatto, cospargete con un po' di salsa di pomodoro e spolverate con il parmigiano. Aggiungete del basilico spezzettato, quindi proseguite fino all'ultimo strato. Decorate con il basilico restante. Prima della decorazione, se preferite, potete scaldare leggermente le melanzane in forno, ma in realtà è sufficiente tenere il sugo in caldo.

lunedì 15 aprile 2013

Voglia di mare: coniglio alla ligure


Ah, la primavera! Dopo alti e bassi praticamente quotidiani, il caldo sembra finalmente arrivato. Le piantine aromatiche crescono che è una meraviglia (tutto merito del pollice verde del consorte ... io riesco ad indurre al suicidio persino i cactus) ed io comincio ad aver voglia di organizzare qualche gita all'aria aperta, meglio ancora se vicino al mare. Nell'attesa, rifletto sul da farsi davanti ad un ottimo coniglio alla ligure.

Assaggiai questo piatto una sola volta, ma era una versione "contaminata" (con un sacco di verdure che non c'entravano nulla) per quanto deliziosa. Questa volta ho preso spunto da Giallo Zafferano, aiutandomi anche con altri suggerimenti trovati sul web. Il risultato è un mix di procedure che spero si avvicinino il più possibile all'originale.

Ingredienti:

1 coniglio pulito e tagliato a pezzi
1 cipolla dorata
1 spicchio d'aglio
timo, alloro (una foglia), un rametto di rosmarino
1 bicchiere di vino rosso ligure (in genere, Rossese di Dolceacqua. In mancanza d'altro, ho sostituito con un Merlot, comunque piuttosto aromatico)
brodo vegetale
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di noci tritate grossolanamente
3 cucchiai di olive taggiasche


Fate dorare la cipolla e l'aglio tritati insieme ad un trito di erbe ed una foglia di alloro. Aggiungete quindi il coniglio a pezzi, scartando il fegato e i reni che andranno messi in un pentolino a bollire (io li ho fatti cuocere nel brodo che ho successivamente utilizzato per irrorare la carne). Fate dorare la carne su tutti i lati, quindi salate, pepate ed aggiungete il vino, lasciandolo addensare. Quando buona parte del vino sarà stata assorbita dalla carne, dovrebbe avanzarne un poco sul fondo della padella. A quel punto aggiungete le olive, i pinoli e le noci. Mescolate bene, coprite il tutto con del brodo e lasciate cuocere lentamente per circa un'ora (la carne è pronta quando si stacca facilmente dall'osso), inumidendo quando necessario. Fegato e reni, una volta fatti bollire, andranno tolti dal brodo, tritati ed aggiunti al coniglio in cottura. 




Se vi piacciono gli aromi mediterranei e le note amare delle olive taggiasche è decisamente il piatto che fa per voi.

P.S.: si accettano consigli da estimatori del piatto e liguri doc :)

domenica 7 aprile 2013

Steak tartare con salsa alle mele


Fino a qualche anno fa non sapevo neppure che sapore avessero moltissimi alimenti che in realtà rientrano a pieno titolo nel novero dei cibi "comuni". Tanto per dirne una, sono stata cresciuta con la fobia dei cibi crudi: ad esclusione di verdure e poco altro, per i miei genitori i cibi crudi, dal sushi alle uova, sono fonte certa di malattie. A Parigi mangiai sushi per la prima volta ... non solo mi piacque tantissimo, ma mi svegliai la mattina seguente sana come un pesce. Da allora ho deciso di mettere in discussione il paradigma di famiglia, sforzandomi di provare un po' di tutto. E ieri ho fatto un passo avanti: la steak tartare. E' possibile che questa ricetta francese inorridisca alcuni miei contatti, ma posso assicurare che è una delizia. Trattasi di carne di manzo (in genere filetto) affettata finemente, speziata e servita con tuorlo d'uovo crudo, mostarda, capperi e cetriolini. Chiaramente ogni ingrediente impiegato dev'essere freschissimo e di qualità, perciò non si tratta di un piatto molto economico (ma una volta nella vita ce lo si può concedere).



Ingredienti per 2 persone:

TARTARE

250 gr. di filetto di manzo fresco
1/2 cipolla rossa
un cucchiaino di capperi
4-5 foglie di prezzemolo
1/2 limone
sale, pepe
olio evo
2 tuorli interi
cetriolini


MOSTARDA DI MELE

A onor del vero, la mia è più una salsa improvvisata che una vera e propria mostarda. Ma il suo lavoro l'ha svolto egregiamente.

1 mela fuji
1 cucchiaio di zucchero
succo di 1/2 limone
acqua
1 cucchiaino di senape piccante


Tagliate la mela a piccoli tocchi e mettetela in una ciotola a macerare con lo zucchero ed il limone. Io l'ho lasciata per 4 ore.
Versate poi la mela ed il sughetto formatosi in un pentolino, facendo cuocere per qualche minuto. Aggiungete due bicchieri d'acqua e lasciate cuocere a fuoco lento fino a che le mele non si saranno ammorbidite e l'acqua quasi del tutto assorbita. A quel punto, unite la senape ed amalgamate bene il tutto prima di spegnere il fuoco. Fate raffreddare.

Tritate finemente il manzo con un coltello (o un tritacarne).
Mescolate la carne ad un trito di cipolla, capperi, prezzemolo e, volendo, cetriolini (io li ho lasciati a parte). Condite con olio, succo di limone, sale e pepe.
In un piatto, formate delle specie di hamburger spessi, creando una leggera conchetta al centro (aiutatevi con un cucchiaio), dove posizionerete il tuorlo, che potrete spolverare con un altro po' di pepe. Accompagnate con le mele e, a piacere, qualche cetriolino.


sabato 6 aprile 2013

Zuppette da blogger


Week-end. La parola composta più bella del mondo.

Quali sono i vostri programmi? Io ho in mente un mucchio di cose:

- dormire fino a tardi :)
- dipingere
- preparare qualche nuova ricetta, magari un classico
- trovare un po' di tempo per gli amici
- allenarmi con la Reflex, ora che mi sono messa seriamente sotto a studiare

Più qualche altra cosa indispensabile ed un tantino noiosa. Troppo? Uhm, maybe. Ma confido nel potere dell'organizzazione (sì, come no ...).

Nel frattempo cerco di cominciare con il piede giusto, godendomi una zuppa cremosa tratta da uno dei miei blog preferiti, con zucchini, carote, zenzero e pesto. Sperando che l'autrice della ricetta non se ne abbia a male, confesso di aver aggiunto un paio di spezie insieme allo scalogno (per la precisione un pizzico di peperoncino ed una spolverata di coriandolo in semi) ed una piccola patata subito prima della carota, per rendere la zuppa ancora più densa. Il sapore è spettacolare!


martedì 2 aprile 2013

Pollo allo zenzero e yogurt greco


Hola!

Come avete trascorso le festività (abbuffate pantagrueliche a parte, intendo)? Io NON ho colto l'occasione per dare una svolta ai miei ritmi da pantofolaia oramai pluridecorata, anche a causa del maltempo che da giorni imperversa sul Piemonte. Un po' di sano shopping online (una volta all'anno anch'io necessito d'indumenti nuovi), Pasqua dalla mamma e Pasquetta a Torino, alla splendida mostra di Robert Capa a Palazzo Reale (se siete in zona, andateci perché ne vale davvero la pena).
Fra una cosa e l'altra, ho sperimentato una ricetta nuova che mi ha permesso di utilizzare parte della radice di zenzero che da giorni campeggia nel mio frigorifero. Ho preparato un ottimo pollo allo zenzero con patate e yogurt greco.



Ingredienti (2-3 persone):

2 fettine di pollo tagliate a tocchetti
2 patate medie a cubetti piccoli
1/2 scalogno
1 cipollotto
2-3 cm di radice di zenzero tritata
1 spicchio d'aglio
1/2 barattolo di polpa di pomodoro
circa 90 gr. di yogurt greco magro
succo di mezzo limone
olio
sale
pepe
paprika dolce
peperoncino
coriandolo in polvere e qualche fogliolina fresca (opzionali)

Fate saltare un minuto le patate in padella con l'olio, mezzo spicchio d'aglio rosolato ed un cucchiaino scarso di paprika dolce ed un pizzico di peperoncino. Proseguite la cottura aggiungendo dell'acqua per evitare che si attacchino e, quando saranno morbide, togliete dal fuoco e tenete in caldo.
In una padella capiente rosolate l'altro mezzo spicchio d'aglio tritato insieme allo scalogno ed allo zenzero. Unite quindi il pollo salato ed affettato (non esagerate con il sale, la sapidità andrà corretta successivamente), facendolo dorare bene. Cuocetelo per circa 8 minuti, aggiungendo, se necessario, un po' d'acqua. Unite quindi la salsa di pomodoro e due cucchiai d'acqua, lasciando cuocere lentamente per circa 15 minuti. 
Nel frattempo mescolate lo yogurt con un pizzico di sale, succo di limone, pepe e coriandolo tritato.
Gli ultimi 2-3 minuti di cottura del pollo con il pomodoro, unite le patate e lo yogurt, mescolando bene. Regolate di sale e pepe.
Servite completando con qualche fogliolina di coriandolo fresco.


Il sapore è decisamente particolare, fresco ed esotico.